Parole nuove dai giornali

Chi o che si oppone alla mafia, al fenomeno mafioso.

• «Un'altra fesseria. Mi hanno accusato di essere il dominus di ''Eco4''. Ma sono io il colpevole del fallimento di ''Eco4''? Io ho combattuto insieme a tutti i cittadini, compresi gli antimafiosi del Pd, contro l'allargamento della discarica di Parco Saurino di Santa Maria la Fossa, togliendo cosi' risorse a quel Consorzio...» [Nicola Cosentino riportato da Guido Ruotolo]. (Stampa, 15 novembre 2009, p. 7, Interno).
• Oltre alla necessaria opera legislativa in funzione anti-mafiosa, è utile che lo Stato agisca con determinazione per promuovere ai livelli di comando solo e soltanto persone al di sopra di ogni ragionevole sospetto: merito e capacità, non spinte politiche, devono essere il criterio per la selezione dei magistrati e dei rappresentanti dello Stato. (Emanuele Pozzolo, Padania, 14 novembre 2010, p. 6).
• Di quel parroco pochi avevano sentito parlare prima di allora. A lui l'antimafia ufficiale, quella dei cortei della legalità e delle auto blindate con scorta, non aveva assegnato -- come oggi ricorda un magistrato che fu suo discepolo -- neanche la patente di «antimafioso ordinario». Eppure Cosa Nostra colpì proprio don Pino [Puglisi], il parroco di Brancaccio, perché sapeva pesare i propri nemici. (Giuseppe Di Fazio, Sicilia, 24 maggio 2013, p. 1, Prima pagina).
• il mafioso sai che è mafioso, da lui ti aspetti determinati comportamenti. Ma l'icona antimafia che si comporta da mafioso, o che ancor peggio ha contatti, amicizie, legami coi boss, quello no, è inaccettabile. Perché crea un corto circuito che tutto mescola e tutto distrugge. E in terre come la Sicilia o la Calabria e la Campania, se non puoi fidarti nemmeno dell'antimafioso, cosa resta? (Mariateresa Conti, Giornale, 17 luglio 2015, p. 1, Prima pagina).